Nuovo studio contro l’osteogenesi, a Gennaio il via allo studio

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Il prossimo anno sarà certamente un anno ricco di aspettative, sopratutto in ambito medico-scientifico. Per il 2016 infatti i ricercatori sperano di riuscire a perfezionare gli studi con le staminali ed in particolare aggiungere una nuova freccia al proprio arco nella lotta contro malattie quali la Sla e la osteogenesi.

Il primo studio clinico

Proprio in questo contesto gli scienziati del Karolinska Institutet della Svezia assieme a quelli del Great Ormond Street Hospital, sito in Gran Bretagna, hanno annunciato che per il mese di Gennaio del 2016 partirà il primo studio clinico che prevede l’utilizzo di cellule staminali fetali in bambini che si trovano ancora nel grembo materno. cellule staminali osteogenesi La speranza degli scienziati è di riuscire a sfruttare la capacità di trasformazione delle cellule staminali per riuscire a combattere la osteogenesi imperfetta. La osteogenesi imperfetta (anche conosciuta semplicemente con il nome di “malattia delle ossa fragili”) è una malattia genetica a trasmissione autosomica dominante che crea problemi a carico dello scheletro, delle articolazioni e di numerosi punti del nostro organismo quali occhi, orecchie, cute e denti; essa è causata da una imperfezione genetica che comporta molecole anomale di collagene che non riescono a formare la tripla elica. Questa malattia sfortunatamente colpisce circa un neonato ogni 25000 ed oltre ai problemi sopra citati essa può anche essere fatale per via delle frattura che comporta. Questa malattia genetica si inizia a sviluppare sin da quando il nascituro si trova nell’utero intaccandone il DNA ed è per questo motivo che gli scienziati stanno cercando di introdurre le cellule staminali direttamente nell’utero durante la formazione del feto, in questo modo le nuove staminali dovrebbero fare da guida e fornire le giuste “indicazioni” per una corretta creazione del DNA.

I bambini coinvolti nello studio dovrebbero essere circa 30, 15 riceveranno le staminali prima nel grembo materno e di nuovo dopo la nascita mentre altri 15 riceverannoi l trattamento solo dopo la nascita. A spiegare lo scopo di questo studio ci ha pensato Lyn Chitty, che guiderà lo studio, con la seguente dichiarazione:

“Si tratta di una malattia molto grave il nostro obiettivo è quello di verificare se la terapia con cellule staminali in utero sia in grado di migliorare la condizione e il numero di fratture”.  Fonte: osteogenesi

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