Staminali: stop al diabete giovanile?

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Il diabete di tipo 1, detto anche diabete giovanile perché si manifesta principalmente nell’infanzia, è una malattia autoimmunitaria. Attualmente il trapianto di pancreas e l’infusione di isole pancreatiche sono i trattamenti clinici utilizzati, ma sempre in modo limitato a causa degli effetti avversi provocati dalla terapia immunosoppressiva.

Inoltre uno dei maggiori problemi che riguardano il trapianto di isole pancreatiche è la carenza di donatori.

Le persone con il diabete di tipo 1 devono misurare la glicemia più volte al giorno ed iniettarsi l’insulina al bisogno, ma nonostante le regolari iniezioni, non è possibile mantenere la glicemia entro i livelli fisiologici corretti. Col tempo l’alto livello di glucosio nel sangue puo’ causare danni al cuore, agli occhi, ai vasi sanguigni, ai reni e ai nervi. Per contrario una dose eccessiva di insulina puo’ portare a livelli ematici di glucosio eccessivamente bassi che in alcuni casi possono risultare fatali.

Dalle cellule del Pancreas

Alcuni ricercatori pensano che sia possibile attivare le cellule staminali già presenti nel pancreas del paziente per dare origine a nuove cellule. Potrebbe essere possibile trattare i diabetici usando quindi le cellule indotte plurpotenti (iPS) ottenute dalle cellule adulte diabete di tipi 1 dello stesso paziente. Queste cellule iPS potrebbero essere usate per ottenere cellule beta da ritrapiantare nel paziente . Il primo ostacolo a questo sistema è rappresentato dal fatto che bisogna ancora identificare con certezza le cellule staminali nel pancreas.Alcuni ricercatori americani, coordinati da Doug Melton, dell’università di Harvard, hanno testato una nuova cura del diabete giovanile trapiantando su alcuni topi delle micro-capsule con cellule generate da staminali umane, che hanno subito iniziato a produrre insulina. A spiegarlo è lo studio pubblicato sulle riviste Nature Medicine e Nature Biotechnology. Un risultato a cui i ricercatori americani sono arrivati dopo aver scoperto, alla fine del 2014, come produrre grandi quantità di cellule capaci di generare insulina. Dopo averle impiantate nei topi, le cellule hanno immediatamente iniziato a produrre insulina in risposta al livello di zucchero nel sangue, e sono state in grado di mantenerlo entro i limiti salutari per 174 giorni, cioè tutta la durata dello studio.

Il prossimo passo sarà cercare di replicare questi risultati negli esseri umani. Questo tipo di trattamento consentirebbe di non essere più dipendenti dall’insulina nel lungo periodo, e di eliminare la gestione quotidiana della malattia.

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