Cordone ombelicale, donazione o conservazione?

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L’argomento è sicuramente dei più delicati e darne una risposta esauriente e convincente, che possa mettere tutti d’accordo è assolutamente impossibile. Il cordone ombelicale, è noto, contiene cellule staminali indispensabili per la cura di numerosissime patologie; i genitori, alla nascita del figlio hanno due possibilità: donarlo a strutture specializzate, e quindi renderlo disponibile nell’immediato, a chiunque ne avesse bisogno, oppure conservarlo in una banca privata, pagando di tasca propria, in caso di future evenienze (le cellule dopo 25 anni mantengono ancora le proprietà di produttività e differenziamento).

Conservare o donare, la scelta più difficile

Tendenzialmente, la comunità scientifica è a favore della donazione del cordone ombelicale, giacché maggiore è il numero delle cellule donate, maggiore è la possibilità di trovare donatori compatibili, e conseguentemente molto alta è la probabilità di curare malattie e patologie differenti.

sangue-cordonale-donazione-o-conservazione. L’idea è quella di creare un database mondiale, consultabile rapidamente e disponibile quindi a chiunque. Per queste ragioni, afferma Rebulla, è indispensabile che i genitori propendano per la donazione piuttosto che per la conservazione. Un atro eminente esperto, l’ex ministro della sanità Veronesi, sostiene che i genitori, ed in particolare la madre, abbiano diritto a scegliere il da farsi senza essere influenzati; asserisce che ritiene fondamentale che si possa procedere con la conservazione, e giustissimo che sia la donna a decidere cosa fare del suo corpo e quindi del cordone ombelicale. L’aspetto della solidarietà, ovvero rendere disponibile alla comunità le cellule staminali del proprio cordone è un atto magnanimo, ma additare una madre che preferisca preservare per il proprio figlio le cellule è totalmente sbagliato – conclude Veronesi.

Dalla parte dei genitori, è normale che si propenda più per la conservazione, dal momento che per una madre ed un padre risulta fondamentale assicurare un futuro al figlio, che in malaugurate circostanze potrebbe necessitare proprio delle cellule staminali contenute nel cordone ombelicale. D’altra parte è anche vero che se tutti donassero il cordone ombelicale, senza rivolgersi a banche private, vi sarebbe una grande disponibilità di preziosissime cellule, che potrebbero soddisfare l’enorme richiesta in giro per il mondo. Ma è proprio in questa circostanza che si crea un grosso problema: molte sono le testimonianze di genitori che confermano di non aver potuto donare il cordone ombelicale poiché per i costi di conservazione troppo alti la struttura ospedaliera a cui si erano rivolti non ne aveva alcuna possibilità.

Ma gli aspetti negativi pare ci siano anche per le strutture private, che in alcuni casi non danno informazioni esaustive, e non forniscono un’assistenza adeguata ai clienti.

L’unica cosa che si può fare è di scegliere autonomamente, disponendo però delle dovute certezze: se si sceglie di donare, è importante assicurarsi che la struttura ospedaliera disponga delle risorse per l’estrazione e la conservazione delle cellule; se ci si affida ad una struttura privata, invece, è necessario valutare il servizio offerto e la professionalità, informandosi sulla serietà della banca e sulle certificazioni di cui disponga.

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